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La trasformazione dei luoghi di cultura: al via domani il ciclo di seminari online “I musei della restanza”

Al via da domani, giovedì 29 aprile alle ore 17 il ciclo di seminari online “I musei della restanzaIl museo come strumento di partecipazione, conoscenza, salvaguardia e promozione dei territori” organizzato, nell’ambito del ciclo del seminario permanente Etnografie del contemporaneo, dall’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari – Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino in collaborazione con la Società Italiana per la Museografia e i Beni Demoetnoantropologici (SIMBDEA) e l’International Council of Museums (ICOM Italia).
Il seminario cercherà di illustrare come i musei, diventati icona del patrimonio comunitario diffuso, sia materiale che immateriale, siano in continua trasformazione.
Si parte domani, dunque, con una tavola rotonda a partire dai volumi Riabitare l’Italia. Le aree interne tra abbandoni e riconquiste, a cura di Antonio De Rossi e Manifesto per riabitare l’Italia di Domenico Cersosimo e Carmine Donzelli.
Ne discuteranno con gli autori: Alessandra Broccolini, Maurizio Carta, Pietro Clemente e Vito Teti.
Alla giornata iniziale parteciperanno Mario Turetta (Ministero della Cultura- Direttore DGERIC), Valdo Spini (presidente AICI), Adele Compagna (presidente ICOM Italia), Pietro Clemente (presidente onorario SIMBDEA) e Ferdinando Mirizzi (presidente SIAC).
Introdurrà e coordinerà Rosario Perricone, direttore del Museo Pasqualino.
Il seminario sarà liberamente fruibile in diretta streaming sulla pagina Facebook  e sul canale Youtube del Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino e su ZOOM previa iscrizione al link: shorturl.at/noFI9.

Nuovo appuntamento, sempre in diretta streaming venerdì 30 aprile alle 17, con il seminario “Donne, corpi, territori”, sempre all’interno delle Etnografie del contemporaneo.
Coorganizzato con il Centro Zabut, in collaborazione con Non una di meno – Palermo, la Fondazione Ignazio Buttitta, l’Università degli Studi di Palermo – Dottorato di ricerca in Scienza della cultura e in Scienze umanistiche, il ciclo di seminari mira ad offrire un’occasione di confronto e approfondimento delle più recenti pratiche di decolonizzazione del femminismo. Le studiose, ricorrendo agli strumenti di indagine degli studi di genere nelle loro diverse diramazioni, offrono una riflessione a più voci sulle forme di rappresentazione del femminile e la relazione tra donne, corpi e territori.

Venerdì 30 aprile sarà la volta di Serena Olcuire e Federica Castelli, che si confronteranno con il tema “Ripensare la città tra autodeterminazione, desiderio e alleanze femministe”.
Le nostre città sono progettate e governate per un individuo “neutro” connotato, invece, dal punto di vista del genere, della razza, della classe, dell’orientamento sessuale e dell’abilità motoria. In questo senso, l’urbano esercita una violenza di genere strutturale, producendo paura ed espulsione.
Ma strade e piazze sono anche i luoghi che i movimenti transfemministi queer inondano con la propria presenza e le proprie pratiche, performando una riappropriazione dello spazio profondamente politica.
Cosa succede quando lo sguardo, la postura e le pratiche femministe permeano i luoghi della città? Quali direzioni possiamo intraprendere per immaginare un territorio transfemminista, un luogo realmente ospitale per le diversità che permeano ognuno di noi?

Serena Olcuire è assegnista di ricerca in Tecnica e Pianificazione Urbanistica al DICEA-Sapienza Università di Roma, dove ha conseguito il dottorato con una tesi sulle geografie urbane delle sex workers e le nuove forme di governo dello spazio pubblico. Fa parte della redazione della rivista scientifica “Tracce Urbane” e collabora con il Master Environmental Humanities (Università di Roma Tre), per il quale cura il modulo Territori marginali. Con le compagne dell’Atelier Città (Iaph Italia), che affronta le infinite relazioni che legano genere e spazi urbani, ha curato il volume La libertà è una passeggiata. Donne e spazi urbani tra violenza strutturale e autodeterminazione.

Federica Castelli è assegnista di ricerca in Filosofia Politica presso l’Università Roma Tre, dove è anche supervisor, docente e coordinatrice per il Master Studi e Politiche di genere; dal 2009 è redattrice della rivista femminista DWF e di Iaph Italia (sezione italiana dell’Associazione internazionale delle filosofe, di cui è parte del Consiglio direttivo); fa parte della redazione di «B@belonline» e di «Studi Sartriani». Si occupa del nesso tra conflitto, spazi urbani e corpi da una prospettiva femminista, con particolare attenzione alle esperienze di protesta, rivolta e di stasis. È autrice di Lo Spazio pubblico (2019), Il pensiero politico di Nicole Loraux (2016), Corpi in rivolta. Spazi urbani, conflitti e nuove forme della politica (2015)

MODULO DI ISCRIZIONE: https://docs.google.com/forms/d/15ud7FZhjeYZx7qYOj5lpM0MScSokdPhsbu2H9YinqZw/edit?urp=gmail_link&gxids=7628
Il seminario sarà fruibile in diretta streaming su:
ZOOM: https://zoom.us/meeting/register/tJcvf-qhqjgvG9ApakUOoBXrFPte3bvYkapB
FACEBOOK: https://www.facebook.com/museoantonio.pasqualino
YOUTUBE: https://www.youtube.com/channel/UCB4FEyRenKlkSNrgVi-SCkw

Sicilian Puppets Series, in scena in streaming
le compagnie di Palermo e Sortino

Un altro weekend, infine, con i pupi e le compagnie di Sicilian Puppets Series, la rassegna annuale ideata dal Museo delle Marionette che vede coinvolte le 10 compagnie di Opera dei pupi della “Rete italiana di organismi per la tutela, promozione e valorizzazione dell’Opera dei pupi”.
Sono 80 gli spettacoli che, fino al 31 ottobre, verranno messi in scena in diretta streaming, gratuitamente (e in presenza non appena possibile) dai teatri stabili di Opera dei pupi e dai luoghi della cultura di cinque comuni siciliani.
Questa settimana toccherà alle compagnie Marionettistica Popolare Siciliana di Palermo e  Opera dei pupi Famiglia Puglisi di Sortino

Link diretta streaming: http://www.facebook.com/museoantonio.pasqualino/

Il programma di questo weekend

Venerdì 30 aprile ore 18
L’omu curaggiusu. Vita e morte di Pio La Torre
Compagnia Marionettistica Popolare Siciliana

Lo spettacolo narra la storia umana e politica di Pio La Torre, segretario del partito comunista siciliano ucciso dalla mafia a Palermo il 30 aprile del 1982. Liberamente tratto dal testo teatrale “Pio La Torre, orgoglio di Sicilia” di Vincenzo Consolo.

Compagnia Marionettistica popolare siciliana. Diretta da Angelo Sicilia, la compagnia nasce a Palermo nel 2001. Propone spettacoli che affiancano a storie del repertorio tradizionale vicende di cronaca, riattualizzando questa forma del teatro popolare, da sempre capace di intercettare le istanze dell’oggi. Così la Compagnia propone spettacoli di opera dei pupi “antimafia”, trasferendo la forza espressiva e comunicativa della tradizione dei pupi siciliani al servizio di spettacoli di impegno civile.
Per l’innovativo Ciclo antimafia e per l’impegno sociale e civile, i pupi di Angelo Sicilia hanno ricevuto numerosi riconoscimenti.

Domenica 2 maggio ore 18
Entrata di Angelica a Parigi
Antica compagnia Opera dei pupi Famiglia Puglisi

di Marco Cannata
Liberamente tratto da Orlando innamorato di Matteo Maria Boiardo
Adattamento scenico e regia Ignazio Puglisi

Musiche curate da Marco Cannata
Pupi di Gianfranco Salonia

Carlo bandisce una giostra alla corte di Parigi dove nel frattempo è giunta Angelica, accompagnata dal fratello Argalia. La bella principessa orientale sarà data in premio a colui che riuscirà a battere Argalia. Orlando e gli altri paladini, ammaliati dalla bellezza della donna, decidono di gareggiare ma, nel frattempo, con l’aiuto dei suoi demoni, il mago Malagigi scopre le reali intenzioni di Angelica che intende prendere prigioniero chi sarà sconfitto. Il mago però è fatto prigioniero e viene condotto con lamagia nel Catai, dove si trova il regno di Angelica. Nel frattempo, a Parigi la giostra sta per iniziare e si tira a sorte per decidere chi per primo dovrà scontrarsi con Argalia. Sarà Astolfo, che viene battuto e fatto prigioniero.

L’Antica compagnia Opera dei pupi Famiglia Puglisi stabilisce il suo legame profondo con l’Opera dei pupi grazie a don Ignazio Puglisi (1904), che impara l’arte dal padre Giovanni, a sua volta allievo del nonno Ignazio. Don Ignazio aiuta il padre fin dai quattordici anni e alla sua morte, all’età di sedici anni, si mette in proprio facendo spettacoli in diversi paesi della provincia di Siracusa. Don Ignazio presta la sua voce a tutti i personaggi, maschili e femminili. Dopo qualche anno dalla morte, il nipote Ignazio Manlio, stimolato da alcuni vecchi aiutanti del nonno, riprende le redini del patrimonio a lui tramandato. Ancora attiva all’interno del teatro comunale dell’Opera dei pupi, la compagnia ripropone un repertorio che include spettacoli tradizionali tratti da antichi manoscritti di famiglia, nuove creazioni liberamente ispirate ai poemi epici e alle storie religiose e infine nuove drammaturgie.

L’iniziativa Sicilian Puppets Series è organizzata dall’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari in qualità di soggetto referente della “Rete italiana di organismi per la tutela, promozione e valorizzazione dell’Opera dei pupi – #OPERADEIPUPI.IT#” ed è finanziata dal Ministero dei Beni Culturali e delle Attività Culturali e del Turismo, Legge 20 febbraio 2006, n. 77 progetto The Image of Oral Thought. Per un modello di salvaguardia del teatro dell’Opera dei pupi siciliani. La manifestazione è inoltre organizzata: con il contributo di Regione Siciliana – Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana e Assessorato del Turismo dello sport e dello spettacolo; in collaborazione con Società Italiana per la Museografia e i Beni Demoetnoantropologici – SIMBDEA, Fondazione Ignazio Buttitta; con il patrocinio di ICOM Italia e UNIMA.

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