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Il volere di una Svolta, il racconto di Dolores D’Avanzo

Costa Deliziosa – Porto di Marsala

Era la mattina del 16 Aprile 2020 quando giungemmo innanzi al porto di Marsala… Avevamo da pochi giorni lasciato il Canale di Suez e vissuto altresì il rifiuto di una sosta tecnica al Porto di Malta. Sembrava di essere peregrinanti del mare. A bordo tutti ci chiedevamo dopo giorni e giorni di navigazione senza mai toccare terra, dove avremmo e come raggiunto le nostre case, Famiglie e soprattutto come realmente sarebbe stata la nostra nuova realtà. Me medesima che ero partita appunto per scrivere un libro Sceneggiatura per superare un Lutto molto forte ad oggi non ancora elaborato. Sì, quel mattino osservando la terra ferma che avevo innanzi al grande oblò della mia cabina, sussultai e mi vestii velocemente. Andai subito al ponte 3 a poppa per osservare ciò che avevo innanzi. Mi sembrava quasi un miraggio fin quando l’interfono di Bordo annunciò attraverso le parole del Comandante che avremmo dovuto Sbarcare urgentemente un passeggero per cure imminenti. E lì Vidi che la magia stava svanendo. Quel giorno stava trasformando il nostro viaggio in un qualcosa di surreale. Dopo poco tempo Vidi giungere la motovedetta e filmai ogni istante. Intorno a me i passeggeri già tesi mostravano un certo nervosismo ma a bordo le notizie scarne. Si un mattino ancor più surreale del solito di questa odissea nell’odissea che vivevo da giorni. Poi giunse l’ora del pranzo… Raggiunsi il ponte della piscina ma avevo strane sensazioni perché collegandomi sulle pagine di Marsala news leggevo a dir poco cose inquietanti. Come fossimo una nave Pirata e infestata. Non dissi nulla a nessuno e raggiunsi le amiche per desinare. Erano circa le 14 quando nel pieno del pranzo il Comandante comunica che da quel momento saremmo stati tutti confinati in cabina. Il viaggio da sogno stava trasformandosi in un incubo in meno di 20 minuti la nave si era trasformata in una prigione. Ero basita dai modi e dai protocolli attuati. Giunta in cabina ho creato subito una Chat comune con i miei compagni di disavventura chi ai piani alti, chi in cabine interne e chi soli. Poi misi in moto la macchina della ricerca delle informazioni visto che da Bordo nessuno ci comunicava nulla! Le ore divennero eterne. Nel mentre leggevo i commenti riguardo la nostra presenza nello specchio d’ acqua innanzi la città di Marsala… Mi addolorava l’impotenza ma, più forte era la fiducia nel buon senso e nell’amore che vince. Nel mentre giunse la sera e ci fu servita la cena appoggiata nei corridoi come fossimo stati catapultati in una scena da film. Io ogni tanto mi affacciavo nel corridoio per bussare a passeggeri di cabine interne che sapevo soli in cabina senza aria e luce. Quella notte la ricorderò per sempre! Vidi giungere il crepuscolo e poi il buio. Continuavo a seguire le sorti del mio amico sbarcato e pregare…pregare il buon senso e perdonare chi usava aggettivi anche poco felici ai nostri riguardi. Anzi. Fui colpita Immensamente dal Primo Cittadino e molti abitanti che hanno espresso ai nostri riguardi immensa solidarietà sì, perché su quella nave non vi erano solo vecchi ricchi ed annoiati ma, tante storie, vissuti, sacrifici, sogni, famiglie e come me dolori da Stigmatizzare per tornare a respirare. Ricordo che lasciai aperta la tenda dell’oblò tutta la Notte. Avevo la Città e le sue Luci nella mia Cabina. Sembrava quasi un abbraccio unico mare terra. La Fiducia, la Speranza ed il buon senso. Mi addormentai con il calore di quello abbraccio.

Il mattino mi destai con una Aurora meravigliosa e filmai ogni istante. Era magia per il mio progetto del Museo del mare. … Poco dopo le 8 sentii bussare e nuovamente scena da film il vassoio della colazione sul pavimento del corridoio mi ridestò nella realtà… Sì, volevo scrivere una sceneggiatura ma la realtà stava superandomi. Allora salutati tutti i compagni di disavventura in Chat cominciai a darmi da fare per avere più possibili notizie da terra. A bordo alcuna informazione neanche un buongiorno. Un silenzio tombale che tagliava le viscere. Fortunatamente la connessione era dalla mia e piano piano vedevo luce sugli eventi in corso. Il mio amico aveva superato il primo test Covid19 ed era in attesa del secondo. Quindi tranquillizzai subito i miei amici e nel mentre pregavo che il Sindaco, le istituzioni e la Città di Marsala ci lasciassero tornare liberi… Giunse ora di pranzo, come sempre servito sul pavimento del corridoio e finalmente lessi un comunicato dalla pagina istituzionale del Sindaco di Marsala che anche il secondo test era negativo. Brividi, pianto e gioia che ero certa che la sera avrei abbracciato gli amici sul ponte…. Ma da bordo nessuno che emetteva comunicazione. Ma in cuor mio la Fiducia in Dio era più grande della miseria umana e dei suoi protocolli. A metà pomeriggio nel Silenzio Tombale delle comunicazioni di bordo, io avvisai in Chat di prepararsi ad un Brindisi in piscina per la sera. Nonostante tutti eravamo coscienti ci fu servita nuovamente la cena alle 19 sul pavimento del corridoio ma, noi eravamo già gonfi di gioia e pronti, belli e festanti per dire Grazie al Buon Senso. Alle 22.02 del 17 Aprile andai sul ponte in piscina e in presa diretta, con il cuore che pulsava a mille filmai ogni istante di quella Tempesta Emozionale… Lungo il corridoio, sul ponte e in piscina… Poi andai a poppa e Vidi Marsala e le sue Luci… FU un brivido nuovamente ma questa volta Cielo, Terra, Mare e Aria e urlai:

– Grazie Marsala, da questa sera scriveremo nuove pagine di Storia!

E così fu…

Perché dal mio Ritorno a Casa ad Alassio ebbi conferma e consapevolezza che nulla più mai sarebbe stato come prima. Da scrittrice Geopolitica conosco gli elementi e la Omnia Opera Nuda ma, altresì il finale di essa. Ho solo una Certezza, che L’amore ha Vinto il Mondo!

Le distanze e i confini Albergano sono negli animi contriti e io invece un giorno tornerò a Marsala a dimostrare che le anime belle sono Vincenti e libranti. Il mio ultimo capitolo del libro-sceneggiatura lo ultimerò proprio tra vicoli, crepuscoli ed aurore di questa magica città che è chiamata anche il Porto di Dio.

Dolores D’Avanzo

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