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La professoressa Irene Catarella innovativa poetessa di #Cantoanima

Un #cantoparola/ che corre/ attraverso le noste #artiemozioni/ per permettere al nostro #esseressenza/ di spiccare il volo”, questi i versi inediti che la Professoressa Irene Catarella ha scritto per dirci cosa sia la poesia. Si può notare subito l’innovazione che la Catarella ha inserito nelle sue liriche per rivestire di attualità la poesia e renderla ancora capace di essere portavoce di ideali, sentimenti, emozioni e pensieri anche nel qui e ora della nostra contemporaneità. Con l’introduzione dell’#, segno grafico principe del web per indicare parole determinanti e fondamentali che si legge solo nei titoli e non all’interno dei versi anche se lo si vede, e con la creazione di parole nuove, neologismi frutto dell’unione di più termini, la professoressa siciliana si è inserita nel panorama della letteratura nazionale e internazionale realizzando un linguaggio poetico nel quale i giovani si sentono partecipi e protagonisti. “La poesia non ha #spaziotempo, per dirlo con un mio neologismo, ma deve dimostrare di essere figlia dell’epoca nella quale è scritta, almeno dal punto di vista formale, così come un abito rappresenta il periodo storico nel quale è stato indossato. Poi è chiaro che parlerà alle generazioni di qualsiasi tempo, ma intanto avrà il marchio del proprio tempo”, con questa affermazione la Catarella dimostra la sua ricerca di un linguaggio nuovo che ha dato vita alla sua opera #Cantoanima con più di cento poesie dedicate a tematiche diverse. La silloge vanta oltre venti prefazioni di personaggi illustri della cultura ed è stata consigliata e definita da Massimo Gramellini “un’interessante raccolta di poesie basata sulla ricerca di un linguaggio nuovo” sul suo #sulcomodinodigramellini. Questo ardore poetico alla Catarella, definita dal “Il Messaggero” la poetessa dell’#, è nato in seguito a una sindrome di Méniére che l’ha colpita a 18 anni e non le ha provocato capogiri costanti che le impedivano di mantenete l’equilibrio per circa 15 anni. La Professoressa ha fatto di questa difficoltà un’opportunità perché è scesa dentro se stessa e si è chiesta che cosa le potesse dire questa malattia. La risposta è stata il diventare voce poetica degli oppressi, di chi subisce ingiustizie, dell’amore e del non darsi mai per vinta perché, per lei, il poeta-eroe dei nostri giorni deve ridare voglia di vivere, speranza anche laddove tutto sembra tenebra: “è l’#emozionecuore che dona la vita/ tutto il resto è morte che appare”, afferma con grinta la Catarella. L’emozione è possibile ancora per la Catarella, a ogni età, soprattutto per i nostri giovani che vanno risvegliati da un’apatia che sa solo di materialismo. “Io credo nei giovani! Con i miei alunni ho un rapporto bellissimo. Leggiamo poesie, scriviamo poesie, ci confrontiamo su tutto”, ci dice la Professoressa in modo appassionato. Il suo originale modo di insegnare è stato oggetto di un’importante intervista su Alberoni Magazine, l’on line del grande sociologo Francesco Alberoni che è uno dei celebri personaggi che hanno curato le prefazioni di #Cantoanima. La Professoressa Irene Catarella è Cultrice di Letteratura Moderna e Contemporanea all’Università Cattolica di Milano, prima Responsabile Task Force della Comunicazione della Fidapa Distretto Sicilia nella storia di questa Associazione di Donne, Presidente Fondatrice del Gruppo Storico Abatellis Branciforti Conti di Cammarata – Duchi di San Giovanni Gemini in cui propone inclusione con la partecipazione alle sfilate e agli eventi dei ragazzi diversamente abili, anzi eccezionalmente abili, come li chiama lei, dell’Arca Onlus. Si è sempre battuta per i diritti delle donne, dei bambini, dei più bisognosi, infatti, come Presidente della Fidapa di Cammarata San Giovanni Gemini nel biennio 2017-2019 ha fatto adottare la Carta dei Diritti della Bambina ai due comuni dell’agrigentino, ha promosso l’installazione delle panchine rosse simbolo della lotta alla violenza sulle donne, ha promosso opere di toponomastica al femminile, ha incentivato i ragazzi delle scuole con concorsi artistici, ha collaborato, e continua personalmente a collaborare, con l’associazione SolideAli che si occupa dei malati oncologici e delle loro famiglie, ha promosso diverse attività di beneficienza, ha realizzato degli opuscoli sulla partià di genere diffusi nelle scuole, e tanto altro sempre per aiutare gli altri perché, come lei dice, “l’unica cosa che ci rende felici è generare un vero sorriso del cuore in chi ci circonda”.

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