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“La scuola è sfinita – Ricostituenti pedagogici”, di Maurizio Parodi

Dirigenti e insegnanti stremati, una burocrazia soffocante, un proliferare di progetti non sempre all’altezza, genitori ansiosi, una dispersione eccessiva: nel suo nuovo libro Maurizio Parodi, ex dirigente scolastico e autore del fortunato Basta compiti! lancia un’accusa contro un sistema rigido e nozionistico, che non funziona più. Ma che potrebbe ripartire, cambiando i parametri.

La scuola esiste in quanto servizio regolato dalle norme ispirate al dettato Costituzionale che sancisce il diritto all’istruzione per tutti e l’impegno dello Stato a garantire la rimozione di qualsiasi impedimento al pieno sviluppo del percorso formativo.

C’è però il rischio che l’istituzione possa essere, nel tempo, inquinata da logiche d’apparato: un blocco di regole, abitudini, routine che tende a sclerotizzare le pratiche didattiche e organizzative al punto da renderla impermeabile alla ricerca scientifica, all’innovazione pedagogica, alla stesse “Indicazioni” programmatiche nazionali.

Fenomeni gravissimi come lo sono quelli della dispersione, dell’analfabetismo funzionale o del malessere di studenti, docenti e dirigenti non possono essere ignorati o trascurati giacché segnalano il fallimento del sistema

L’alternativa, imprescindibile e indifferibile, necessita di un rovesciamento del paradigma fondamentale che riporti all’ispirazione originaria: è la scuola al servizio dello studente e non lo studente al servizio della scuola. Non si può continuare ad agire come se la scuola fosse giusta e gli studenti sbagliati, e in questo modo perpetuare il paradosso, denunciato da don Milani di un servizio dal quale sia escluso chi ne abbia più bisogno, secondo la celeberrima metafora dell’ospedale al contrario che cura i sani e respinge i malati.

Porre lo studente al centro della scuola significa liberarlo da ogni paura, motivare significativamente le attività, farne occasione di gioia condivisa da una comunità di soggetti che non siano in competizione, che non appaiano tra loro antagonisti; significa dare spazio alla sua esperienza, valore ai suoi sentimenti, sostegno alla sua ricerca.

Così il senso di responsabilità che non può essere presunto o preteso (salvo lamentarne l’assenza), ma deve essere perseguito, praticando la convivenza democratica, promuovendo l’esercizio di ruoli e funzioni autenticamente facoltosi, riconoscendo a bambini e ragazzi spazi di autonomia e negoziazione, rifuggendo, comunque, da ammonimenti moralistici, perorazioni edificanti e retorici appelli, le inutili, se non deleterie, esortazioni nelle quali si risolve buona parte dell’“azione” educativa.

Il libro di Maurizio Parodi ha il coraggio di sviluppare una riflessione “spregiudicata” sui modi di essere della scuola, sulle sue procedure, sul senso della sua organizzazione, affaticata se non sfinita, e ha il merito di proporre “ricostituenti pedagogici” concretamente operativi.

Questo l’INDICE del libro:

Stare al proprio posto

Colpa degli studenti

Son tutti uguali

Vietato sbagliare

Fuori il digitale

Cambiare sistema

Meglio di così.

I diritti d’autore sono interamente devoluti alla “Biblioteca della Nonviolenza”, che persegue il fine della solidarietà civile, culturale e sociale ed è specializzata in testi sulla nonviolenza, pace, disarmo, ecologia e simili. 

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Già Dirigente scolastico, Cultore della Materia presso il DISFOR di Genova, Parodi svolge attività di ricerca e formazione in campo socio-pedagogico non ancora rassegnato all’impermeabilità degli apparati educativi, occupandosi di innovazione metodologica, con particolare riferimento a: lettoscrittura, autoanalisi d’istituto, pedagogie implicite, benessere (e malessere) degli studenti, qualità degli ambienti di apprendimento.

Innumerevoli le conferenze, i corsi, i workshop, gli incontri con insegnanti, dirigenti scolastici, genitori, studenti universitari di ogni parte d’Italia, con qualche “sconfinamento” (Francia, Spagna, Portogallo, Algeria…).

Ha collaborato con le più importanti riviste italiane di pedagogia e didattica, e pubblicato alcuni saggi, tra i quali:

«Basta compiti! Non è così che si impara», Sonda, 2012

«Gli adulti sono bambini andati a male», Sonda, 2013

«Non ho parole. Analfabetismo funzionale e analfabetismo pedagogico», Armando, 2018

«Così impari. Per una scuola senza compiti», Castelvecchi, 2018.

«La scuola è sfinita. Ricostituenti pedagogici», La Meridiana, 2022

Ha partecipato a trasmissioni:

– televisive: Rai 1 (Uno mattina, Estate in diretta), Rai 3 (GEO, Fuori TG), Canale 5, Rai 24, La7, Rete4, TV2000…

– radiofoniche: Rai Radio 1, Radio 3 (Fahrenheit) , Radio Capital, Radio 24, RTL, Radio Montecarlo, Radio Popolare, Radio Vaticana, Radio 105, Radio Cusano Campus, Radio Sound, Radio Novella 2000, Radio inBlu, Radio 3 (Svizzera)..

Recensioni e interviste sono state pubblicate da:

– quotidiani: La Repubblica, Il Corriere della sera, Il Fatto Quotidiano, Il Giorno, Il Giornale, Libero, Il Secolo XIX, La Gazzetta di Parma, Il Tirreno, La Nazione, L’Avvenire

– riviste: La vita scolastica, Panorama, Il Venerdì, Gente, Focus, Liberal, ItaliaOggi, Famiglia Cristiana, Gioia, Dossier Medicina, Essere & Benessere, Marie Claire, Donna Moderna, Intimità…

– piattaforme blog e siti web: corriere.it, repubblica.it, huffingtonpost.it. Lanazione.it, adnkronos.com, il salvagente.it, genitorichannelt.it, fattorefamiglia.com, onderoad.com, anobii.com/giovanigenitori, mentelocale.it, genitoridemocratici.it, ilfaro24.it, vanityfair.it, oggiscuola.it, tuttoscuola.it, orizzontescuola.it, scuolainforma.it…

Ha creato e gestisce i gruppi Facebook:

«Mens sana», «Art.31» «Docenti e Dirigenti a Compiti Zero» e «Basta compiti!» (oltre 15 mila iscritti) che sostiene l’omonima petizione su change.org (più di 37 mila firme).

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