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Memorie dell’alterità: il 19 e il 20 aprile studiosi e specialisti alla scoperta (e alla tutela) degli archivi fotografici dei musei etnografici italiani. Il Museo delle Marionette acquisisce l’archivio fotografico Cusimano, un patrimonio di 13mila scatti

Raccontano una storia affascinante, spesso parallela, quelle foto custodite negli archivi pubblici dei musei legati alla demologia, all’etnologia, all’antropologia. Narrano di frammenti di vita quotidiana, oggetti, usi, volti altrimenti dimenticati che rischiano, senza un’appropriata convergenza di azioni, di andare perdute.

Venerdì 19 e sabato 20 aprile al Museo delle marionette si terrà l’importantissima due giorni del convegno di studi nazionale Memorie dell’alterità: gli archivi fotografici pubblici DEA in Italia. Consistenze, problemi, prospettiveorganizzato dall’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari, diretta da Rosario Perriconee dalla Società Italiana per lo Studio della Fotografia, presieduta da Giovanni Fiorentino.

A partire dalla seconda metà dell’Ottocento e fino ai nostri giorni, a riprova della stretta e duratura relazione instaurata tra il mezzo fotografico e le scienze sociali, in particolare delle cosiddette discipline DEA (Demologiche, Etnologiche, Antropologiche), un grande numero di raccolte d’immagini è custodito in istituzioni pubbliche e private del nostro Paese.

Si tratta di fotografie di argomento etnografico e antropologico che rappresentano un patrimonio a sé, oggetto, in genere, di scarsa attenzione nonostante arrivino a documentare anche aspetti legati al viaggio, alle esplorazioni geografiche, all’attività missionaria, alla documentazione del territorio, del paesaggio, dei centri minori, delle rovine e dei monumenti, ai rilievi etnomusicologici ed etnolinguistici, oltre a dare precise indicazioni sulla storia e l’evoluzione complessiva della fotografia nazionale.

“Quello ospitato dal Museo Pasqualino – commenta Rosario Perricone, direttore del Museo delle Marionette – è un appuntamento cruciale che, attraverso il contributo della Società Italiana per lo Studio della Fotografia, prevede il coinvolgimento dei più importanti studiosi che si occupano dell’argomento. Quello che prenderemo in esame, il corpus di immagini custodite dai musei etnografici, è un patrimonio di estrema rilevanza, che rischia di andare perduto se non si mettono in atto, su base nazionale, precise misure di tutela. Il convegno ha anche la funzione di sensibilizzare organi e istituzioni in questo senso. Il mio intervento al convegno verterà sulla collezione fotografica del Museo Pitrè, il cui patrimonio è stato troppo spesso dimenticato. Un’istituzione prestigiosa e di rilevanza internazionale, che in passato è stata diretta dai più importanti antropologi siciliani, cosa che ci auspichiamo possa avvenire anche per il futuro”.

Cultura contadina, ricerca, paesaggio in 13000 scatti: il prezioso
archivio fotografico del professore Cusimano in dono al Museo Pasqualino

In occasione del convegno, il Museo delle Marionette si arricchirà del prezioso archivio donato da Gigi Cusimano, professore ordinario di geografia e già presidente della Scuola di beni culturali dell’Università di Palermo.
Un imponente archivio fotografico di interesse etnoantropologico raccolto in oltre 50 annida Cusimano nella sua carriera universitaria all’interno della cosiddetta Scuola antropologica di Palermo, fondata da Antonino Buttitta.
Un patrimonio immenso, circa 13.000 scatti, realizzati nel corso di iniziative di ricerca promosse in ambito accademico dalle cattedre di Etnologia, Storia delle tradizioni popolari, Antropologia culturale, Geografia, dal Folkstudio e dal Centro di Studi Filologici e Linguistici Siciliano (CFSL). Le immagini riportano anche le imprese scientifiche sostenute da altri enti di ricerca come il Consiglio Nazionale delle Ricerche e l’assessorato dei Beni culturali della Regione Sicilia, ricerche personali, ma anche temi paesaggistici e un’ampia documentazione sulle feste di San Giuseppe, Pasqua, Natale. Non mancano scatti sul lavoro contadino e la sua cultura, sul ciclo del grano, sulla viticoltura, sull’olivicoltura e l’agrumicoltura.

Convegno di studio

Memorie dell’alterità: gli archivi fotografici pubblici DEA in Italia

Consistenze, problemi, prospettive

Palermo, 19-20 aprile 2024

Museo internazionale delle marionette “Antonio Pasqualino”

A partire dalla seconda metà dell’Ottocento e sino ai nostri giorni, a riprova della stretta e duratura relazione instaurata tra il mezzo fotografico e le scienze sociali, in particolare le discipline DEA (demologiche, etnologiche e antropologiche), un rilevantissimo numero di raccolte d’immagini genericamente definibili di argomento etnografico, si è andato sedimentando presso istituzioni pubbliche e private del nostro Paese (analogamente, del resto, con quanto è accaduto in altri Paesi occidentali che hanno avuto a che fare con minoranze etniche, con vasti e stratificati gruppi subalterni interni al proprio territorio, o con popoli coloniali).

Frutto di un’estesa volontà di conoscenza, per lo più finalizzata alla costruzione dell’identità nazionale e al rafforzamento dell’egemonia delle sue classi dirigenti, le fotografie di argomento etnografico e antropologico costituiscono un patrimonio documentale specifico, oggetto, in genere, di scarsa attenzione da parte di studiosi e cittadini. Esse sono state, a volte, strettamente connesse con le discipline sopra richiamate, oppure hanno costituito l’esito di interessi diversi, legati al viaggio, alle esplorazioni geografiche, all’attività missionaria, alla documentazione del territorio, del paesaggio, dei centri minori, ai rilievi etnomusicologici ed etnolinguistici. Questi giacimenti, spesso trascurati e obsoleti, rappresentano un prezioso strumento per l’allargamento dell’orizzonte storiografico nazionale. Al loro interno, per altro, oltre allo straordinario e polimorfo repertorio delle forme culturali e sociali legate alla Storia italiana e alle vicende coloniali, insistono immagini di grande interesse e, sovente, di grande pregio, essenziali anche per la conoscenza della vicenda complessiva della fotografia nazionale.

Il convegno, il primo specificamente dedicato in Italia all’argomento, si propone di scandagliare, attraverso il contributo di studiosi (antropologi, demologi, sociologi, storici dell’arte e della fotografia, archivisti, filologi, conservatori e museologi) la complessa situazione degli archivi DEA, presenti presso musei nazionali, regionali, locali o afferenti a istituzioni universitarie, ovvero presso enti pubblici, con relazioni tese a delineare la loro estensione e consistenza (analizzando anche il profilo patrimoniale di alcune tra le più significative collezioni); a individuare le loro più vistose criticità sul piano dell’organizzazione scientifica e dell’ordinamento e della conservazione; a tracciare, infine, linee d’indirizzo per la loro valorizzazione culturale e scientifica, anche in

rapporto ai mutati assetti geopolitici e alle mutate condizioni sociali contemporanee, che impongono un ripensamento critico e diverse modalità d’uso, scientifico e culturale, delle immagini legate all’alterità, alle classi subalterne, alle vicende coloniali.

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Comitato scientifico: Francesco Faeta, Giovanni Fiorentino, Monica Maffioli, Rosario Perricone, Roberta Valtorta

Organizzazione: Maria Francesca Bonetti, Maria Fassino

Interverranno:

Stefania Baldinotti, Ignazio Buttitta, Maria Francesca Bonetti, Fabiana Dimpflmeier, Francesco Faeta, Giovanni Fiorentino, Antonio Giusa, Monica Maffioli, Fabrizio Magnani, Stefano Maltese, Claudio Mancuso, Maria Claudia Mancini, Francesco Marano, Ferdinando Mirizzi, Elena Musumeci, Cecilia Pennaccini, Rosario Perricone, Antonello Ricci, Maria Sabrina Specchia, Felice Tiragallo, Roberta Tucci, Roberta Valtorta, Leandro Ventura, Maria Pia Villavecchia.

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