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Giovedì 21 settembre al Museo Pasqualino l’imperdibile presentazione del volume di Livio Sansone, La Galassia Lombroso

Incontri decisivi, conferenze, traduzioni, viaggi: un’ascesa, quella di Cesare Lombroso, che sembrava destinata a non interrompersi mai. Perché, dietro a quelle discutibili teorie, il mondo vedeva molto di più: la soluzione, la “guarigione” di ogni società. Ma era soltanto merito dei suoi studi, lo straordinario successo di Marco Ezechia Lombroso, detto Cesare?

Se ne parlerà giovedì 21 settembre alle ore 17  al Museo Pasqualino, che ospiteràla presentazione del libro La Galassia Lombroso, di Livio Sansone (Editori Laterza).

Dialogheranno con Sansone Rosario Perricone, Antonino Blando e Ignazio Emanuele Buttitta. Sarà presente l’autore.

Cesare Lombroso è stato senza dubbio uno degli intellettuali italiani che hanno esercitato maggiore influenza sulle politiche sociali in tutto il mondo. Alla fine dell’Ottocento l’America Latina impazzì per le sue teorie: tournée nei teatri, conferenze di fronte a capi di Stato e parlamenti, sembrava che si fosse trovata la formula magica per disinnescare i conflitti razziali o di classe.
Un successo, però, non casuale, e neanche da attribuire soltanto alle teorie del medi-

co veronese. Il grande richiamo mediatico – diremmo oggi in termini contemporanei – fu infatti in larga parte prodotto da una vera e propria galassia che si riuniva attorno allo studioso. La famiglia e i ricercatori a lui più vicini furono infatti capaci di un’operazione di marketing ante litteram delle idee oltre oceano e di costruire una rete di relazioni importante.
Così, in Brasile, in Argentina e a Cuba si sviluppò il culto per la categoria del “criminale nato”, con un influsso molto forte tanto sul sistema repressivo, carcerario e manicomiale quanto sulle relazioni razziali di questi paesi.

Livio Sansone è professore ordinario di Antropologia presso l’Università Federale di Bahia, dirige il Programma Fabbrica di Idee (corso internazionale avanzato di studi etnici e africani) e coordina il Museo digitale del patrimonio africano e afro-brasiliano. Ha scritto di cultura giovanile, conflitti etnici, disuguaglianze, transito internazionale di idee di razza e antirazzismo, antropologia e colonialismo, globalizzazione e patrimonio.

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