Una biblioteca di quartiere che fatica a convertirsi al digitale. Una Torino dal futuro non così lontano. E un bibliotecario che non riesce a entrare in contatto con le vite altrui, pur essendone tremendamente incuriosito. Con il bancone della biblioteca a fare da protezione, Alfredo entra in relazione con gli altri solo se tenuti a debita distanza, senza mai riuscire ad avvicinarsi troppo, incapace di vivere la propria vita da protagonista. La soluzione? Lifebnb, una piattaforma che permette di prendere in affitto, oltre che l’abitazione, anche la vita di chi la abita. Una possibilità all’apparenza incoraggiante nel rito abitudinario
della vita di Alfredo, che da sommelier di vite altrui sorseggiate con distacco al bancone della biblioteca Patrasso diventa degustatore attivo di oggetti, abitudini e racconti custoditi nello scrigno di storie che sono le case. Il tutto sembra svolgersi senza intoppi, fino a quando un misterioso utente avvolto nella nebbia virtuale della chat di Lifebnb irrompe nella sua nuova (non) vita, proponendo al bibliotecario uno strano accordo e rivelando imprevedibili risvolti del confronto umano, in una vicenda congelata nell’incomunicabilità e nell’egocentrismo sociale del nostro tempo. E forse di quello futuro…
Antonella Capalbi, 1989, attratta da tutto ciò che è linguaggio e capacità di racconto, corteggia da sempre diverse forme di espressione, che analizza nella sua attività di ricerca presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, dove si occupa di digital humanities, rappresentazioni audiovisive e storytelling. Giornalista pubblicista dal 2016, ha collaborato con riviste cartacee e on-line prima a Matera, sua città d’origine, poi a Bari e infine a Torino, dove ha partecipato per due volte al premio letterario “Piemonte Mese”, indetto dall’omonima rivista, meritando una menzione per gli articoli presentati. Ha esordito nella narrativa contemporanea nel 2017 con una raccolta di racconti brevi dal titolo Storie di vita al 30%, edita da Leima, a cui è stata assegnata una menzione di merito nell’ambito del premio letterario nazionale “Bari Città Aperta”. Nel corso del 2020 ha preso parte alla raccolta di racconti dal titolo “Futuro anteriore”, a cura di Michele Marolla, edita da Gelsorosso.
