La cosa più difficile al mondo è forse mantenersi buoni e gioiosi nonostante le cattiverie che si subiscono e alle quali si assiste, le invidie che ci circondano, le calunnie che vengono diffuse da persone che vogliono metterci in cattiva luce e vogliono rovinare la nostra dignità. Ricordiamo la famosa affermazione di Giovanni Falcone: “Quando capiranno di non poterti né eguagliare né superare, cominceranno a sporcarti”. La frustrazione di molti che sono scontenti della propria vita si trasforma nella ferma volontà di colpire chi invece vive con entusiasmo perché si preferisce cercare di rovinare gli altri, piuttosto che trarre esempio da chi sta meglio. A che serve invidiare, cioè il pensare che per avere qualcosa bisogna toglierla agli altri? Chi ci sta accanto non ci toglie niente, ma anzi è un valore aggiunto. Tutti possiamo dimostrare i nostri talenti e realizzarci tenendoci per mano e aiutandoci reciprocamente. A che serve possedere un oggetto in più o un pezzo di terra in più? Siamo solo amministratori dei beni di questo mondo ed è giusto che tutti ne usufruiscano. Non si ricercano gli altri per opportunismo, ma perché si vogliono bene e si vuole trascorrere del tempo con loro per un arricchimento interiore. Anche oggi la poesia ci vuole ricordare di essere #operatoridipace, riecheggiando le parole di Papa Francesco alla Giornata Mondiale della Gioventù (GMG), correndo il rischio di amare: Trasformiamo le spine dell’invidia in petali d’amore che profumano di pace/ Siamo veri #imprenditoridisogni/ e non #dispensatoridipaure