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#Pensieriemozioni di Irene Catarella – È forse la terra un #pianetassurdo

In questi giorni abbiamo assistito a delle situazioni paradossali: la guerra in Ucraina che miete vittime tra i civili di ogni età, l’omicidio di Giulia Tramontano, il carabiniere che dimentica la figlia in auto, l’immigrato siriano che in Francia accoltella bambini in un parco francese. Contemporaneamente assistiamo a gesti di grande eroismo che salvano vite e di grande bene da parte di persone che intervengono in aiuto di altre in modo disinteressato e gratuito, come è successo per l’alluvione in Emilia Romagna. Di fronte a tutto questo sono nati i miei versi inediti che hanno come titolo e parola chiave #Pianetassurdo di cui vi riporto alcuni stralci perché non possiamo che affermare:

È forse la Terra un #pianetassurdo

perchè contemporaneamente

sulla sua superficie

vi è un luogo dove si gioisce

mentre in un altro

il corpo di una #bambinainnocente

giace appoggiato a un muro #scrostratodivita

davanti le lacrime di un nonno

La foto del nonno seduto vicino al cadavere della nipotina morta a ridosso di un muro in Ucraina sotto le bombe ha straziato il cuore di tutti perché le guerre sono una follia che distrugge solamente innocenti ai quali viene stroncato l’avvenire della vita. Per non parlare dello stress che ha creato una situazione da tragedia greca: un carabiniere che dimentica la figlia di appena un anno in auto convinto di averla portata al nido e va a lavorare tranquillamente, per ritrovarla dopo sette ore ovviamente morta. Non ci sono parole per questo scherzo della nostra mente figlio della quotidianità frenetica in cui si diventa automi da fabbrica. E che dire dell’immigrato siriano che ha pensato bene in Francia, in quanto arrabbiato per questioni di cittadinanza, di recarsi in un parco con un coltello e seminare il terrore tra piccoli indifesi ferendoli in modo grave. Forse pochi sanno che anche lui ha una figlioletta. E qui la testa di questo uomo se ne andata sicuramente a rotoli, non si può dire altro. Mi chiederete cosa ci resta da fare. Anche qui è la poesia che risponde con i miei versi inediti:

È la nostra Terra un #pianetassurdo/

che non dobbiamo mai stancarci/

di cercare di rendere #pianetasensato.

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