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Arte

Menzione speciale per il marsalese Giovanni Lamia al III premio letterario nazionale ‘Maria Zumpano’

“Con grande sorpresa e, confesso, con grandissima emozione, mi è stata conferita una menzione speciale per il mio racconto “Un caffe espresso” al III premio letterario nazionale Maria Zumpano”. Con queste parole, Giovanni Lamia, marsalese, comunica dal suo profilo facebook la notizia, aggiungendo la motivazione:

“UN CAFFÈ ESPRESSO

Un condensato di scrittura, più che un racconto, dove il dialetto si mescola con la lingua italiana, osando una mimesi linguistica volta a restituire in modo intenso una geografia esistenziale e i suoni umani di una vicenda storica centralissima per il nostro Paese. Una storia che si scontra con la Storia (con la S maiuscola), in una Sicilia che ancora una volta, attraverso la scrittura letteraria, si fa osservatorio privilegiato per gli strali emotivi collettivi: questo è davvero un racconto che ci riguarda”.

“Non posso far altro che ringraziare i @guittisenzacarrozzone – aggiunge Giovanni – per la menzione datami. E i miei fedeli compagni di avventura: il mio nostromo Sergio Di Girolamo e la mia bellissima stella polare Martina Giglio. A loro va la mia dedica di questa menzione in primis; a seguire devo dire un grazie a Paolo Borsellino e ai suoi uomini, poiché il racconto nasce in un giorno afoso del 19 luglio 2022 nell’intento di creare una dedica che non rischiasse la banalità di essere chiamata nel gergo comune ANTIMAFIA che quella è una cosa molto più seria nel cui abito operano persone preparate e stupende. Poi, per amor personale, all’arma dei Carabinieri che rappresentano la fedeltà nei secoli del nostro Paese, proprio come Paolo Borsellino”.

Giovanni Lamia nasce a Marsala nel 1991; attore di cinema e di teatro, appassionato del doppiaggio, si forma nella scuola diretta dal maestro Massimo Pastore e nel 2010 intraprende la carriera artistica attoriale lasciando quella musicale. Nel 2014 comincia a scrivere piccoli racconti per bambini e ragazzi. Appassionato di filosofia e amante di Camus, Celine e Sartre, negli anni a venire conosce la letteratura horror apprezzando autori come H.P Lovecraft , E. A. Poe , R.L.Stine, Stephen King e Clive Barker, che lo spingono a scrivere racconti a tema.

Tante le sue esperienze artistiche, che riportiamo di seguito:

ATTORE Presso Teatro Abusivo Marsala Diretto da Massimo Pastore

2022 – Sala per signore – Regia Massimo Pastore – Un mondo sotto social – I soldi spicci 2021 – L’ombra dello Shoggth – cortometraggio a tema Lovercraftiano – Scritto e diretto da Sergio Di Girolamo – “Pupa di ligno“ Scirtto e diretto da Giacomo Bonagiuso – La variante Amleto tratto dall’ “ Hamletmachine di Heiner Muller Regia di Massimo Pastore – Cassandra testo di Chiara Putaggio – Regia Massimo Licari 2020 – “Fino alla fine del cielo” tratto dal libro “Ferite a morte” di Serena Dandini.- Regia Massimo Pastore – Anna – Regia Niccolò Ammaniti 2019 – La profezia di Arkis mediometraggio scritto e diretto da Sergio Di Girolamo – Ditegli Sempre di SI scritta da Eduardo De Filippo – Regia Maurizio Rallo – Antigone di Sofocle Riscritta da Jean Anouilh – Regia Massimo Pastore.

– Mobbidicchi tratto da Moby Dick di Herman Melville – traduzione in lingua siciliana e regia Giacomo Bonagiuso – Somnium collaborazione con L’Isola Onlus – regia Massimo Pastore 2018 – Mobbidicchi tratto da Moby Dick di Herman Melville – traduzione in lingua siciliana e regia Giacomo Bonagiuso – – Napordu di Ezio Noto regia Massimo Pastore – Le mosche di Jean Paul Sartre – regia Massimo Pastore – I vestiti nuovi dell’imperatore di Gianni Rodari – regia Massimo Pastore – Anopto collaborazione con L’Isola Onlus regia Massimo Pastore 2017 – Scacco matto – cortometraggio Scritto e diretto da Sergio Di Girolamo – Dentro la tempesta Tratto da: LA TEMPESTA di William Shakespeare – regia Massimo Pastore – Fino alla fine del cielo Tratto da FERITE A MORTE di Serena Dandini – regia Massimo Pastore – Lo schiaccianoci – Regia di Massimo Pastore 2016 – UNDICI cortometraggio scritto e diretto da Sergio Di Girolamo – Lo stato d’assedio di Albert Camus – regia di Massimo Pastore 2015 – Macbeth di William Shakespeare – regia Massimo Pastore – Le conseguenze dell’amore di Paolo Sorrentino Riadattamento teatrale e regia Giacomo Bonagiuso.

Di Sergio Di Girolamo, Giovanni Lamia dice: “amico sincero  e carbone ardente che ha alimentato di nuovo  dopo tanto tempo il mio animo da scrittore, mi ha sempre incoraggiato e insieme ad un’altra inestimabile amica, Antonietta Alagna, è ed è stato quello che ha letto in anteprima ogni mia composizione letteraria. Poi c’è  Martina Giglio, estensione delle mie mani per controllare tutto quello che è punteggiatura e qualche frase che magari nella fretta è stata scritta male e nella revisione è saltata.  Sono un po’ i miei angeli custodi che guardano e correggono i miei sbagli a volte fatti per la velocità di esecuzione nel produrre  un racconto o una storia”.

“Questa onorificenza che mi è stata conferita la dedico di sicuro alla mia famiglia e a chi ha creduto in me sia nel teatro nel cinema e nella scrittura. La storia parla del siciliano, il siciliano quello buono,  e nel mio immaginario ho voluto mettere un personaggio come Paolo Borsellino che visita il nuovo bar di Mimmo di fronte al tribunale vecchio. Siamo nell’estate del 1992 e Mimmo  porta avanti il bar del cugino. Lui non sa  cosa sia la televisione perché è uomo di campagna. E un giorno  riceve la visita  di uomini in giacca e cravatta  e in particolare stringe con un uomo molto simpatico  con l’agenda rossa”.

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