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Eventi Teatro

Simone Cristicchi emoziona il teatro Impero. Applausi a scena aperta a Marsala

Il suo “Esodo” ha emozionato la platea. Il lunghissimo applauso tributatogli al termine dello spettacolo, lungo un’ora e mezza, ha sottolineato lo spessore, artistico e umano, di Simone Cristicchi, questa sera protagonista al Teatro Impero di Marsala, per raccontare una storia troppo poco conosciuta. E ci sono mille modi per raccontare la storia. Cristicchi sceglie quello intimo, fatto di voce, parole e immagini. Che diventa vero perché strappa le vicende alla carta dei libri e ridona a chi vi approda la sostanza delle vite vissute e spezzate, i loro sentimenti, di cui rimangono oggetti ammassati l’uno sull’altro, ricordi di “esistenze scampate alla bora”. Questo e molto altro è stato ed è “Esodo”, sesto appuntamento della Rassegna “Lo Stagnone – scene di uno spettacolo” – organizzata dalla Compagnia teatrale “Sipario” presieduta da Vito Scarpitta, con il patrocinio e la compartecipazione del Comune di Marsala. Sono stati la chitarra, il canto, la voce, le immagini e i racconti di Simone Cristicchi a trasportare il pubblico fino al Porto Vecchio di Trieste, dove c’è un “luogo della memoria”: il Magazzino n. 18. Qui si racconta di una pagina dolorosa della storia d’Italia, di una complessa vicenda del nostro Novecento mai abbastanza conosciuta, e se possibile resa ancora più straziante dal fatto che la sua memoria è stata affidata non a un imponente monumento, ma a tante, piccole, umili testimonianze che appartengono alla quotidianità. Il Magazzino n. 18 conserva sedie, armadi, materassi, letti e stoviglie, fotografie, giocattoli, ogni bene comune nello scorrere di tante vite interrotte dalla storia, e dall’Esodo istriano fiumano dalmata: con il Trattato di Pace del 1947 l’Italia perse vasti territori dell’Istria e della fascia costiera, e circa 300 mila persone scelsero – davanti a una situazione dolorosa e complessa – di lasciare le loro terre natali destinate a non essere più italiane. Non è difficile immaginare quale fosse il loro stato d’animo, con quale e quanta sofferenza intere famiglie impacchettarono le loro cose lasciandosi alle spalle le case, le città, le radici. Davanti a loro difficoltà, paura, insicurezza, e tanta nostalgia. Uno spettacolo ‘necessario’, apprezzato dal pubblico in sala, e dal primo cittadino, Massimo Grillo, che ha proposto di portarlo nelle scuole, affinché i più giovani conoscano, e sappiano.

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