Si tratta di un romanzo, edito da Fausto Lupetti Editore, che svela le vite degli isolani e degli isolandi, in un intreccio di luoghi e circostanze. Una storia ricca di emozioni e di personaggi unici. Una Spoon River eoliana, con personaggi che recitano di volta in volta un piccolo pezzo della propria antologia di vite vissute. Uno spettacolo coinvolgente, la cui quinta è quello scoglio vulcanico che riproduce il Tutto nel suo piccolo sé.
Il filo che intreccia tutti i luoghi sono le vite degli isolani e degli isolandi che arrivano sull’isola per prendere parte alla commedia; sono parti per attori che prevedono a volte pochi giorni e pochi atti; a volte sono contratti che legano per una vita intera. È un filo grezzo a volte come le cime delle barche che arrivano alla spiaggia. Colorato, sempre; di blu, come paesaggi che incorniciano l’isola; di nero, come le cronache di personaggi dubbi che ritornano; di rosso, come i gesti sfrontati e le vergogne dei discorsi di cortile. Un filo che porta e mescola tutti i colori perché mai una storia dell’isola può ridursi a una sola sfumatura, a una sola linea di racconto. È sempre un intreccio di trame e strutture che si inseguono di finestra in finestra, di voce in voce, di sussurro in sguardo, in cui è il complesso coro dei richiami a quello che accadde un tempo, a quello che è successo ieri, a quello che avverrà domani a tratteggiare il ritratto completo di Filicudi.