<<Sono lieto di annunciarvi che il mio romanzo “Terres Promises” edito da Editions Arabesques, é stato selezionato per il prestigioso premio letterario internazionale Flaiano. Fondati nel 1973 da Edoardo Tiboni per onorare Ennio Flaiano e riproporre costantemente lo studio della sua opera, i Premi Internazionali Flaiano costituiscono una struttura articolata in tutta una serie di manifestazioni, rassegne, convegni, spettacoli, nei quali confluiscono motivi concreti di cultura: nel senso specifico di produzione di “fatti” letterari, teatrali, cinematografici, televisivi che culminano nelle giornate estive della consegna dei premi”. Sono queste le parole di Alfonso Campisi, trapanese, professore di filologia romanza presso l’università “La Manouba” a Tunisi, dove vive, che nello scorso mese di settembre ha ricevuto l’onorificenza di Cavaliere dal Presidente della Repubblica Italiana, per benemerenze acquisite verso la Nazione nel campo delle lettere e delle arti.
Nell’albo d’oro dei Premi Internazionali Flaiano figurano: Vittorio Gassman, Alberto Sordi, Giorgio Strehler, Tom Stoppard, Gina Lollobrigida, Ettore Scola, Ennio Morricone, Claudia Cardinale, Nicola Piovani, Giancarlo Giannini, Virna Lisi, Harold Pinter, Dario Fo, Ian Mc Ewan, Andrea Camilleri, Yves Bonnefoy, Lawrence Ferlinghetti, Jonathan Coe, Riccardo Milani, Anna Proclemer, Jerome Savary, Pippo Baudo, Alice ed Hellen Kessler, Enrico Ghezzi, Fiorello, Michele Placido, Michelangelo Antonioni, Billy Wilder, Manoel De Oliveira, Susan Strasberg, Suso Cecchi D’Amico, Peter Greenaway, Luca Zingaretti, Ken Loach, Margarethe von Trotta, Carlo Lizzani, Giulietta Masina, Alberto e Piero Angela, Sergio Zavoli, Giovanni Minoli, Roberto Saviano, Terry Gilliam, i premi Nobel per la letteratura Josè Saramago, Derek Walkott, Seamus Heaney, Alice Munro, Imre Kertesz, Wole Soyinka e il premio Pulitzer Hisham Matar.
Un nuovo traguardo culturale, quindi, per Campisi, che del libro dice: “Questo è il mio ottavo libro ma il mio primo romanzo che ha sempre lo stesso filo conduttore ritrovabile in tutti i miei libri: dialogo interculturale e emigrazione. Ogni migrante ha una “Terra Promessa”, non è mai facile lasciare il proprio paese, i genitori, gli amici, i figli, la moglie… E’ sempre una scelta molto dolorosa quando non è davvero una scelta. Nel mio romanzo il titolo è al plurale perché ognuno di noi può avere diverse terre promesse, come nel caso della mia eroina. In questo caso, sto parlando della Tunisia e del Sudafrica”.
Il romanzo si svolge negli anni 44/45, la fine della seconda guerra mondiale, in una parte del mondo molto colpita dalla miseria e dagli eventi bellici. Molti degli uomini hanno già lasciato la Sicilia, migrando negli Stati Uniti, Argentina, Europa, Sud Africa e Tunisia, lasciando le loro mogli e figli e a volte per sempre. Le donne decidono quindi di lasciare la loro patria e andare a fare fortuna altrove. Ilaria, la protagonista del libro, guiderà questo gruppo di donne in cerca di lavoro in Tunisia, dove si stabilirà, avrà successo e troverà l’amore della sua vita.
Oltre ad essere professore ordinario di filologia romanza presso la Facoltà di lettere dell’università de la Manuba a Tunisi, Campisi è anche il presidente per il continente africano dell’AISLLI (Associazione Internazionale per gli Studi di Lingua e Letteratura Italiana), e della “Cattedra Sicilia per il dialogo di Culture e Civiltà” e il filo conduttore di tutti i suoi libri è il dialogo culturale.