Il Premio Letterario – Giuseppe Tomasi di Lampedusa di Santa Margherita di Belìce tra le manifestazioni di grande richiamo turistico della Regione Siciliana
Con D.A. n. 417 del 04.04.2023 è stato approvato il Calendario delle manifestazioni di grande richiamo turistico adottato dalla Regione Siciliana firmato dall’Assessore al Turismo Elvira Amata.
Tra queste, c’è anche il Premio Letterario – Giuseppe Tomasi di Lampedusa di Santa Margherita di Belìce – Città del Gattopardo, evento di caratura internazionale, fortemente identitario, che contribuisce a generare un plus valore mediatico in termini di attrattività turistica per tutto il territorio della zona sud-occidentale della Sicilia dove l’identità e le differenze costituiscono la chiave di lettura dell’anima di questo pezzo di Sicilia, teso tra la conservazione del proprio patrimonio culturale e la ricerca di una modernità finalmente intesa come vocazione produttiva, evocazione letteraria, e, in ultimo, come strumento di integrazione e pacifica convivenza tra i popoli. A esprimere grande soddisfazione è la presidente dell’Istituzione Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Deborah Ciaccio, che il 28 marzo scorso ha ricordato il 60° anniversario del film “Il Gattopardo” di Luchino Visconti con un post su facebook, scrivendo così: “Capolavoro indiscusso, soffuso di una serena malinconia e di un profondo amore per un passato ormai scomparso, destinato per sempre a restare nella storia, rendendo immortale l’omonimo Romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa che ha scritto in modo toccante di un tema essenziale: la potenza che cede il passo all’impotenza, la giovinezza che si piega inesorabilmente sotto il peso degli anni, la luce che si spegne, le rivoluzioni che vanno e vengono. Lampedusa è andato nella tomba senza sapere che quest’opera non solo sarebbe stata subito riconosciuta come un grande risultato letterario, ma avrebbe anche dato origine a un’altra opera imponente. Il libro finisce nella mani di Luchino Visconti che ne ha fa un capolavoro cinematografico in grado di resistere alle mareggiate del tempo e l’ultima pennellata di colore a un quadro già di per sé stupendo viene data dalla colonna sonora di Nino Rota, gonfia e struggente, come solo il suo genio sapeva allestire. La storia è andata avanti, il mondo è cambiato in tutti i sensi possibili in questi ultimi 60 anni, ma il bellissimo film di Visconti è ancora fulgido, come il Gattopardo, nella sua ultima ora di splendore. Tanto che sembra una profezia la frase più famosa del libro e del film: “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”.
