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I seminari di “Musei della restanza”: una tavola rotonda per parlare di antropologia. Ultimo appuntamento del ciclo “Donne, corpi, territori; con un omaggio a Lidia Curti

Nuovo appuntamento domani, giovedì 3 giugno alle, 17 con il ciclo di seminari online “I musei della restanzaIl museo come strumento di partecipazione, conoscenza, salvaguardia e promozione dei territori” organizzato, nell’ambito del seminario permanente Etnografie del contemporaneo, dall’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari – Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino in collaborazione con la Società Italiana per la Museografia e i Beni Demoetnoantropologici (SIMBDEA) e l’International Council of Museums (ICOM Italia).

Si partirà dal volume di Vito Lattanzi, Musei e antropologia. Storia, esperienze, prospettive per dare vita a una tavola rotonda con Adele Compagna, Sandra Ferracuti, Daniele Jalla, Ferdinando Mirizzi, Vincenzo Padiglione, Mario Turci. Coordina Rosario Perricone.

I musei sono oggi impegnati nel ripensamento del loro ruolo sociale e affrontano nuovi problemi legati ai mutati processi di fruizione e di conoscenza delle collezioni. La museografia contemporanea si è aperta alle forme digitali di comunicazione e tende a rispondere ai bisogni dei suoi pubblici enfatizzando le seduzioni proprie del racconto multimediale.
Il coinvolgimento dei visitatori in programmi collaborativi e co-creativi è un ulteriore segno di come sia cambiata la missione del museo, sempre più orientata all’accessibilità totale e allo sviluppo della cultura. Il contributo critico fornito dall’antropologia a questa nuova museologia è illustrato dall’autore con l’obiettivo di richiamare l’attenzione su alcuni nodi strategici della produzione museale e sulle prospettive interpretative che le collezioni svelano in rapporto al tempo e allo spazio della loro genesi e fruizione.

Vito Lattanzi, antropologo, attualmente lavora alla Direzione generale Musei del MiBACT. La sua esperienza professionale si è svolta prevalentemente al Museo «Luigi Pigorini» di Roma, dove ha diretto la biblioteca, i servizi educativi e le collezioni mediterranee, dando vita a iniziative di mediazione interculturale e di museografia collaborativa. All’attività istituzionale ha affiancato il lavoro sul campo intraprendendo ricerche in ambito storico-religioso e demologico. Ha curato mostre e allestimenti anche a livello territoriale ed è autore di pubblicazioni di argomento sia antropologico che museologico.

Il seminario sarà liberamente fruibile in diretta streaming sulla pagina Facebook, sul canale Youtube del Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino e su ZOOM al link: https://zoom.us/meeting/register/tJcoce2upj4jHtSG2DO7rwTk3r4TJkjX9qqX .

Ultimo appuntamento, venerdì 4 giugno, ancora alle 17, in diretta streaming del ciclo di seminari “Donne, corpi, territori”, nell’ambito di Etnografie del contemporaneo.
In questo incontro Giulia de Spuches e Gabriella Palermo  omaggiano Lidia Curti, la sua grande produzione sugli studi di genere e postcoloniali e la sua capacità di “stare accanto”, leggere e anticipare le complessità.

Tra le prime a sviluppare in Italia gli studi culturali e postcoloniali, voce centrale negli studi femministi e di genere, studiosa infaticabile, Lidia Curti è stata una figura fondamentale per tutte e per tutti noi. Come si scriveva su un articolo scritto sul Manifesto in suo ricordo da Marina Vitale, Lidia ha perseguito in tutta la sua produzione (presagendola e anticipandola) la pratica dell’intersezione.
“Female Stories, Female Bodies: Narrative, Identity, and Representation” (1998), “La voce dell’altra: scritture ibride tra femminismo e postcoloniale” (2006) e la curatela “Femminismi Futuri. Teorie. Poetiche. Fabulazioni” (2019) sono soltanto alcuni dei testi che Lidia Curti ci ha donato e nei quali attraversa la relazione tra donne, corpi e territori.

Giulia de Spuches è professoressa di geografia del dipartimento Culture e società dell’Università di Palermo. Coordina il dottorato in Scienze della cultura; il gruppo Genere e geografia dell’Associazione Geografi Italiani. Le sue ricerche sono orientate verso la geografia culturale, in particolare modo al concetto di diaspora nel Mediterraneo e alle questioni delle rappresentazioni e autorappresentazioni sia nei Gender studies sia negli Urban studies.

Gabriella Palermo è dottoranda di ricerca del XXXV ciclo presso il Dipartimento Culture e Società dell’Università di Palermo con un progetto di ricerca sul “Mediterraneo Nero”. Tra i suoi interessi di ricerca: migrazioni nello spazio mediterraneo, la relazione tra geografia e letteratura, geografia di genere. È vicepresidente del Centro studi Zabut per il quale organizza eventi culturali, seminari, convegni: tra questi, il seminario 2021 “Donne, corpi e territori”.

Coorganizzato con il Centro Zabut, in collaborazione con Non una di meno – Palermo, la Fondazione Ignazio Buttitta, l’Università degli Studi di Palermo – Dottorato di ricerca in Scienza della cultura e in Scienze umanistiche, il ciclo di seminari mira ad offrire un’occasione di confronto e approfondimento delle più recenti pratiche di decolonizzazione del femminismo. Le studiose, ricorrendo agli strumenti di indagine degli studi di genere nelle loro diverse diramazioni, offrono una riflessione a più voci sulle forme di rappresentazione del femminile e la relazione tra donne, corpi e territori.

Il seminario sarà fruibile in diretta streaming su:

FACEBOOK: https://www.facebook.com/museoantonio.pasqualino
YOUTUBE: https://www.youtube.com/channel/UCB4FEyRenKlkSNrgVi-SCkw

ZOOM tramite il seguente link: https://zoom.us/meeting/register/tJcvf-qhqjgvG9ApakUOoBXrFPte3bvYkapB

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