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SCRIVERE DI MAFIA

Dal progetto Scrivere di mafia, residenza letteraria realizzata da Navarra Editore insieme a Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato e Liberamente onlus, con il supporto di MiBACT e SIAE nell’ambito di PerChiCrea, un libro a più voci che guarda al fenomeno mafioso da un caleidoscopio di punti di vista

Circa un anno fa, dal 20 gennaio al 3 febbraio 2020, sei giovani promettenti scrittori, tutti under 35, provenienti da tutta Italia hanno trascorso 15 giorni a Cinisi per una singolare residenza letteraria legata alla scrittura di impegno civile dal titolo “Scrivere di mafia” dove hanno avuto la possibilità di incontrare esperti di scrittura – dalla teatrale alla giornalistica, dalla narrativa alla sceneggiatura – che hanno dato loro un forte stimolo a realizzare un racconto che avesse come oggetto la criminalità organizzata. Tra i docenti d’eccezione Claudio Fava, Giovanni Impastato, Marco Rizzo, Stefania Pellegrini, Alessandro Gallo, Annamaria Piccione, Antonio Lovascio, Gisella Modica, Alessandro Chiolo, Franco Nicastro, Gianmauro Costa e lo stesso Ottavio Navarra; tra le testimonianze quella di Amico Dolci, Umberto Santino, Graziella Accetta (mamma di Claudio Domino), Luisa Impastato, Giovanni Paparcuri, Attilio Bolzoni e Accordino.

Da quell’esperienza – lanciata da Navarra Editore grazie al sostegno del MiBACT e di SIAE, nell’ambito dell’iniziativa “Per chi crea” (Bando 2 – Residenze artistiche) – nasce questa antologia dall’omonimo titolo “Scrivere di mafia” in cui gli autori, con toni diversi e scegliendo modalità narrative proprie – dalla fantascienza al noir, dal monologo teatrale al racconto – si confrontano con la dura realtà della mafia.

In particolare, Vincenzo Cascone sceglie la favola allegorica tra fantascienza e fantapolitica e vola fin sullo Zodiaco per raccontarci “La memoria del Porcospino”Davide Guarcello, con “Servizi deviati. Una killer all’ombra delle stragi”, compone un noir in bilico tra realtà e finzione e riprende la “leggenda” della misteriosa killer donna che sarebbe stata dietro alcuni illustri omicidi nella Sicilia degli anni ’80; Sophie Fiesoli si cimenta nella ricostruzione di uno spaccato di vita criminale nella zona portuale di “Livorno”; in “Il vicino” Francesca Maruccia immagina la quotidianità tipica di un latitante, tra ironia e casualità; Lorenzo Ongaro in “Matteo, la mafia e me”, un testo a metà tra il monologo comico e una strana seduta di terapia, sviscera le ossessioni di chi non chiude occhio pensando alle sorti di Messina Denaro; infine Giulia Zeno, in “Segni particolari: nessuno”, inscena un dramma familiare ambientato nella Sicilia di un prossimo ipotetico futuro, in cui la piccola di casa scopre un segreto che lascia senza fiato.

La residenza e le attività formative si sono svolte simbolicamente in due beni confiscati alla mafia: l’EcoVillaggio Peppino Impastato a Terrasini e l’ex casa Badalamenti. La partnership con l’associazione Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato Onlus e la Società Cooperativa Sociale Libera-Mente Onlus, che gestiscono le due sedi, ha rafforzato il valore etico e sociale del progetto il cui obiettivo fondamentale non è stato infatti solo sviluppare le abilità narrative dei partecipanti, ma anche approfondire la storia della lotta alla mafia, di chi ha perso la vita per combattere la criminalità organizzata e di chi tutt’oggi lavora sul territorio in progetti di contrasto alla mafia. La conoscenza approfondita della materia trattata grazie anche a testimonianze dirette, è stata infatti fondamentale per i giovani scrittori che – come dimostra questa variegata ma profonda antologia – hanno acquisito il giusto approccio, legato a un senso di responsabilità etica, per realizzare opere di narrativa che non strumentalizzano la delicata materia ma anzi siano strumentali a una corretta trattazione e diffusione degli argomenti scelti e del loro valore sociale.

 “I giorni trascorsi insieme ai giovani scrittori sono stati densi di elaborazione teorica e di grandi emozioni. La vita all’interno dell’Eco Villaggio Fiori di Campo – racconta Evelin Costa dell’associazione Casa memoria – ha creato momenti di socialità, scambio, amicizia e senso di comunità, le lezioni e le visite hanno rappresentato un importante momento di confronto, scambio, conoscenza dei temi e delle tecniche di scrittura. Gli insegnanti hanno tutti, secondo una differente prospettiva, accompagnato il percorso formativo di questi giovani autori provenienti tutti da realtà diverse. Diversi per genere, regioni di provenienza (dal Veneto alla Sicilia), per età (dai 18 ai 35), per formazione (dal giornalismo, alla narrativa, alla cinematografia, al teatro); i sei componenti, Giulia, Francesca, Sophie, Lorenzo, Davide e Vincenzo hanno espresso le loro potenzialità e si sono potuti esprimere alla ricerca della propria storia da raccontare. Sono stati giorni appassionanti in cui tutti abbiamo creato un clima solidale, accogliente, in cui ci siamo lasciati trasportare dalla memoria di chi ha combattuto la mafia, di chi ne è stato vittima, di chi ancora oggi continua a lottare per il cambiamento ed il superamento di questo fenomeno. Tanti i momenti emozionanti tra cui percorrere i cento passi che separano l’ex casa di Don Tano da Casa Memoria insieme a Claudio Fava soffermandoci accanto alla pietra d’inciampo dedicata al padre Giuseppe. La visita al casolare, l’incontro con una madre come Graziella Accetta che combatte per avere giustizia per il figlio e per tutte le giovani vittime di mafia. I luoghi emozionanti di memoria, i percorsi comuni, un’esperienza che ci ha dato molto e che speriamo di ripetere”.

Il libro “Scrivere di mafia” è in distribuzione presso tutte le librerie nazionali e nei principali store online.

SCRIVERE DI MAFIA di Autori vari | Navarra Editore | Collana: Narrativa | Categoria: Racconti| Pagine: 112 | Prezzo: € 10,00 | ISBN: 978-88-32055-46-7

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